Introduzione
Giro ad anello passando tra le malghe trentine più caratteristiche dell’ Alta Lessinia: malga Maia, malga Lavacchione e malga Cornafessa. Facile percorso in mezzo a prati, incontrando le mucche al pascolo, e boschi di faggio, tra i quali domina la “Regina”, un faggio secolare tra i più antichi al mondo!
Descrizione del percorso
Da Sega di Ala, lasciato l’Albergo Alpino, ci incamminiamo lunga la strada per Malga Maia; dopo circa 1 km al primo bivio svoltiamo a sinistra, passando sotto uno degli ultimi nuclei di faggi secolari della Lessinia, autentici monumenti vegetali.
L'itinerario prosegue per una comoda stradina fino a Malga Cornafessa e seguendo il sentiero attraverso i pascoli e lungo un crinale ci portiamo alla sovrastante Malga Lavacchione.
Il sentiero prosegue entrando in una folta abetaia attraversandola, per sbucare nei pressi di Malga Revoltel. Poco prima di arrivare alla malga, deviando a destra e, attraversando un prato pianeggiante prima di salire, si arriva a Malga Coe di Ala.
Il percorso continua leggermente in salita fino a Cima Castelberto (m. 1.765). Da questo punto si ha un’ottima vista per ammirare all’orizzonte il Gruppo del Baldo, il Gruppo del Carega e più lontano l’Adamello e le Dolomiti del Brenta.
PARTENZA: ore 7:00 con mezzi propri
DISLIVELLO: 540m
LUNGHEZZA: 15,5 km
TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ore (soste escluse)
EQUIPAGGIAMENTO: scarponi con suola ben marcata
e bastoncini
DIFFICOLTA’: E
CARTOGRAFIA: Monti Lessini e Piccole Dolomiti, Zeta Beta Editrice
PRANZO: al sacco
CONDUTTORI ESCURSIONE: Carlo Bortolusso, Carlo Pedini
Torniamo sui nostri passi poi percorrendo la strada che porta a Malga Lessinia (m. 1.617) e subito dopo prendendo a destra la stradina che scende a Malga Campo Retratto e più in basso a Malga Lavacchietto. La strada è fiancheggiata dai cippi che segnavano il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero
Austrungarico, e ci ricordano come questa zona sia stata per secoli terra di frontiera tra due stati. La mulattiera entra infine in un bosco di conifere e scende poi per il Vajo delle Cisterne fino ad incrociare sulla sinistra una strada che in pochi minuti riconduce ai prati della Malga Maia e quindi nuovamente alla conca di Sega di Ala.