DOMENICA 21 APRILE 2013

Lessinia: Giro delle Malghe


Introduzione

Giro ad anello passando tra le malghe trentine più caratteristiche dell’ Alta Lessinia: malga Maia, malga Lavacchione e malga Cornafessa. Facile percorso in mezzo a prati, incontrando le mucche al pascolo, e boschi di faggio, tra i quali domina la “Regina”, un faggio secolare tra i più antichi al mondo!

 

Descrizione del percorso

Da Sega di Ala, lasciato l’Albergo Alpino, ci incamminiamo lunga la strada per Malga Maia; dopo circa 1 km al primo bivio svoltiamo a sinistra, passando sotto uno degli ultimi nuclei di faggi secolari della Lessinia, autentici monumenti vegetali.

L'itinerario prosegue per una comoda stradina fino a Malga Cornafessa e seguendo il sentiero attraverso i pascoli e lungo un crinale ci portiamo alla sovrastante Malga Lavacchione.

Il sentiero prosegue entrando in una folta abetaia attraversandola, per sbucare nei pressi di Malga Revoltel. Poco prima di arrivare alla malga, deviando a destra e, attraversando un prato pianeggiante prima di salire, si arriva a Malga Coe di Ala.

Il percorso continua leggermente in salita fino a Cima Castelberto (m. 1.765). Da questo punto si ha un’ottima vista per ammirare all’orizzonte il Gruppo del Baldo, il Gruppo del Carega e più lontano l’Adamello e le Dolomiti del Brenta.

 

PARTENZA: ore 7:00 con mezzi propri

 

DISLIVELLO: 540m

 

LUNGHEZZA: 15,5 km

 

TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ore (soste escluse)

 

EQUIPAGGIAMENTO: scarponi con suola ben marcata

                                         e bastoncini

 

DIFFICOLTA’: E

 

CARTOGRAFIA: Monti Lessini e Piccole Dolomiti, Zeta Beta Editrice

 

PRANZO: al sacco

 

CONDUTTORI ESCURSIONE: Carlo Bortolusso, Carlo Pedini

 


Torniamo sui nostri passi poi percorrendo la strada che porta a Malga Lessinia (m. 1.617) e subito dopo prendendo a destra la stradina che scende a Malga Campo Retratto e più in basso a Malga Lavacchietto. La strada è fiancheggiata dai cippi che segnavano il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero

Austrungarico, e ci ricordano come questa zona sia stata per secoli terra di frontiera tra due stati. La mulattiera entra infine in un bosco di conifere e scende poi per il Vajo delle Cisterne fino ad incrociare sulla sinistra una strada che in pochi minuti riconduce ai prati della Malga Maia e quindi nuovamente alla conca di Sega di Ala.

 

 

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